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venerdì 10 gennaio 2020

La guerra e gli Stati Uniti

Quando si parla di Stati Uniti, Miguel Martinez riesce sempre a offrire osservazioni illuminanti

http://kelebeklerblog.com/2020/01/04/il-turismo-sta-a-firenze-come-la-guerra-sta-agli-stati-uniti/

http://kelebeklerblog.com/2020/01/05/la-gloria-dellesperimento-americano/


Per esempio, le mamme single che fanno i turni per "operare i droni" che ammazzano montanari afgani a diecimila miglia, e così si pagano il mutuo. Non so se esistano  veramente, ma è perfettamente  plausibile che esistano, e solo questo dà parecchio da riflettere...

martedì 31 luglio 2018

sabato 10 marzo 2018

La guerra di Corea (P.Di Remigio)


(Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa riflessione di Paolo DI Remigio sulle radici storiche dell'attuale situazione coreana M.B.) 






LA GUERRA DI COREA
Paolo Di Remigio

I contorni che la stampa delinea della Corea del Nord compongono un’immagine univoca: uno ‘Stato canaglia’, cioè uno Stato di troppo, con una popolazione affamata e disumanizzata da un regime terroristico, che riconosce come guida suprema la versione orientale dello stereotipo hollywoodiano dell’imperatore Nerone. Che sia vero, esagerato o falso, questo quadro non dispensa dalla spiegazione storica; tanto più che i recenti avvenimenti testimoniano con chiarezza una sorprendente volontà di pacificazione tra le due Coree e atteggiamenti di inesorabile intransigenza negli esponenti dell’amministrazione statunitense. La spiegazione di questi fenomeni è ciò che i libri di storia, con un termine che in realtà ne pregiudica la comprensione, chiamano ‘guerra di Corea’.
La democratizzazione verificatasi dagli anni ‘90 in Corea del Sud, tra gli altri risultati, ha consentito di istituire una Commissione coreana per la verità e per la riconciliazione[1], i cui lavori, insieme a quelli di una nuova leva di storici sudcoreani, hanno ricostruito un’immagine della guerra di Corea del tutto differente rispetto al racconto e alle spiegazioni che gli americani avevano finora proposto. Nel 1950 questi avevano parlato di un’azione di polizia internazionale; poi, negli anni ‘60, di guerra limitata; negli anni ‘70-80, di guerra sconosciuta o dimenticata; negli anni ‘90, con l’accesso ai documenti dell’ex Unione Sovietica, hanno riproposto la versione dell’espansionismo del comunismo internazionale. Secondo la ricostruzione storica recente, la guerra di Corea nasce invece nel contesto dell’imperialismo giapponese in Estremo Oriente.
Nel 1910 i giapponesi trasformano in colonialismo il loro protettorato sulla Corea acquisito nel 1905 e con il motto Nae-son-il-chae (letteralmente: Giappone Corea un corpo) impongono il genocidio culturale dei coreani. Non tarda a manifestarsi una resistenza coreana al colonialismo giapponese; duramente repressa dai giapponesi, è costretta a sconfinare in Manciuria; così, quando nel 1931 i giapponesi la strappano alla Cina creandovi lo Stato fantoccio del Manciukuò, dell’estesa guerriglia contro l’occupazione giapponese sono protagonisti non soltanto i cinesi ma anche i coreani guidati da Kim Il-sung.
Con lo scoppio della seconda guerra mondiale i giapponesi esasperano il genocidio culturale e inaugurano uno schiavismo senza ipocrisie: più di due milioni di coreani sono deportati in Giappone per essere sostituiti ai lavoratori giapponesi arruolati (è tale la presenza coatta coreana in Giappone che 40.000 delle 140.000 vittime di Hiroshima e Nagasaki sono coreane), da 50000 a 300000 ragazze (l’imprecisione del numero è una responsabilità dei governi giapponesi che rifiutano di aprire gli archivi), per lo più coreane, sono reclutate come ‘donne di conforto’ da stuprare nei bordelli militari al fronte.

sabato 4 marzo 2017

Spostamenti oligarchici

Il sempre benemerito sito "Voci dall'estero" pubblica questa traduzione di un articolo di Ted Malloch, docente alla Henley Business School ma, soprattutto, accreditato come probabile prossimo ambasciatore USA presso l'UE:

http://vocidallestero.it/2017/02/28/ted-malloch-il-punto-di-vista-americano-sullintegrazione-europea/

Si tratta di una lettura molto interessante per capire le idee di quella parte dei ceti dominanti USA che si riconosce in Trump.

domenica 22 novembre 2015

Perfino il "Sole"

Riprendo dal sito "Sollevazione" la segnalazione di questo interessante articolo pubblicato sul "Sole-24ore". Se perfino sul giornale della Confindustria compaiono queste analisi, forse qualcosa sta cambiando.


http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-11-19/la-saudi-connection-che-frena-lotta-all-isis-073642.shtml?uuid=ACDLcDdB

giovedì 26 marzo 2015

Chiarezza e brevità

Mi sembrano davvero apprezzabili chiarezza e brevità di questo intervento di Vladimiro Giacché. Si tratta di cose che mi è capitato di ripetere tante volte, in questi anni, ma credo di non essere mai riuscito a sintetizzarle così bene.
(M.B.)