Lo stadio necrotico del capitalismo contemporaneo impone il suo superamento. Lo stravolgimento della dinamiche dei sistemi biologici ed ecologici, di cui il cambiamento climatico è solo uno degli aspetti, è un fondamentale argomento a favore del superamento dell'attuale organizzazione economica e sociale.
http://contropiano.org/news/ambiente-news/2019/05/07/osare-dichiarare-la-morte-del-capitalismo-prima-che-ci-trascini-tutti-con-se-0115194
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venerdì 17 maggio 2019
sabato 20 aprile 2019
Continuazione del dialogo (Paolo Di Remigio)
(Paolo Di Remigio continua il dialogo i cui passaggi precedenti sono qui e qui)
Continuazione del dialogo
Paolo Di Remigio
Il ritardo di questa risposta, di
cui mi scuso, non è dovuto al venir meno dell’interesse, ma alla difficoltà di
trovare la calma necessaria per riflettere con serenità su argomenti così
incalzanti. Sul primo punto siamo d’accordo nella sostanza[1].
Vorrei però riflettere sulle convenzioni terminologiche per tentare di
collocare filosoficamente l’ecologismo. La mia tesi è che esso, oltre a
radicarsi in prospettive politiche conservatrici, abbia una notevole affinità
con la corrente antiumanistica del pensiero del Novecento.
giovedì 4 aprile 2019
Un dialogo con Paolo Di Remigio
L'amico Paolo Di Remigio ci ha inviato qualche osservazione su un nostro articolo. Di seguito il suo intervento e la nostra risposta. Ringraziamo Paolo per questa occasione di dialogo. (M.B.)
Qualche
osservazione sull’articolo di Marino Badiale e Fabrizio Tringali (Paolo Di Remigio)
Secondo
Marino e Fabrizio, il capitalismo è crescita, accumulazione oltre
ogni limite, tale dunque da distruggere l’equilibrio ecologico del nostro
pianeta; esso inoltre impedisce che la crescita diffonda i suoi vantaggi ai
ceti subalterni; esso infine distrugge la sovranità degli Stati che altrimenti,
regolando l’accumulazione, avrebbero il potere di salvaguardare l’equilibrio
ecologico e di diffondere i vantaggi della crescita (consentita) ai ceti
subalterni.
Occorrerebbe
dunque un partito con tre obiettivi: la decrescita, la questione sociale, la
sovranità dello Stato.
Questo
partito non c’è e non lo si vede neanche in prospettiva: i movimenti ecologisti,
preoccupandosi soltanto della decrescita, trascurano questione sociale e
sovranità dello Stato; i movimenti socialisti, preoccupandosi
soltanto della questione sociale, trascurano la decrescita e la sovranità dello
Stato; i partiti populisti, in quanto adepti del neoliberalismo, trascurano
la decrescita e la questione sociale.
Siamo
dunque ‘sull’orlo del precipizio’.
Osservazioni.
1. Il
concetto di equilibrio ecologico allude a un’armonia naturale che non
c’è. La natura ha una sua storia, razionale in sé, cioè internamente e
nella lunghissima durata, ma dal punto di vista umano (che si restringe a un
tempo infinitesimo dei tempi della natura) la natura è brutale. Si pensi alla
nullità dell’individuo biologico, che esiste a tal punto soltanto in funzione
della specie, che questa si evolve soprattutto per stermini. La volontà di
salvaguardare la natura non ha un senso umano; unico scopo umano plausibile è
quello di conservare l’ambiente naturale adatto all’uomo, cioè l’abitabilità
della natura dall’uomo. Si tratta quindi non di annullare l’impronta dell’uomo
sulla natura, né di ridurla: l’uomo ha diritto di modificare la natura per la
sua vita; si tratta invece di rispettare la vita dell’uomo. Di questo rispetto
fanno certamente parte la lotta contro l’inquinamento dell’aria, dell’acqua,
del suolo, contro l’esaurimento delle risorse qualunque esse siano, ma non
iniziative drastiche che tengano o respingano nella miseria enormi masse di
esseri umani.
domenica 24 marzo 2019
Ecobuonismo o ecosocialismo?
Un bell'intervento di Andrea Zhok
http://patriaecostituzione.it/2019/03/23/ecobuonismo-o-ecosocialismo/
http://patriaecostituzione.it/2019/03/23/ecobuonismo-o-ecosocialismo/
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