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sabato 20 maggio 2017

Chiamami Genova - quali prospettive per questo nuovo soggetto politico?

Vai al sito della lista Chiamami Genova

di Fabrizio Tringali

Sto collaborando al progetto "Chiamami Genova", qui condivido alcune riflessioni sulle prospettive di questo nuovo soggetto politico

In questa breve riflessione, volutamente non mi soffermerò su aspetti programmatici locali, né su questioni generali come la crisi, il rapporto con il governo regionale e nazionale, il patto di stabilità. Sono tutte questioni fondamentali, ma ce n'è una che va messa a fuoco molto bene, prima di trattare di tutto questo, se si vuole offrire una vera alternativa alla città.
Tale questione attiene al rapporto con il potere.

domenica 19 marzo 2017

Quale futuro per Genova?

di Fabrizio Tringali 
Genova. Leggo sui giornali che sarebbe pronta la lista dei fuoriusciti dal M5S. La cosa non è particolarmente interessante. La mia speranza è che con la frattura del M5S si creino finalmente le condizioni per la nascita di un movimento cittadino popolare capace di unire tutti quelli che vogliono costuire un'alternativa politica partecipativa.
Cosa che fino ad oggi non è stata possibile perché si finiva sempre per dividersi fra chi confluiva nel M5S, e chi ne vedeva i limiti e le contraddizioni (e non voleva farsi dirigere da Grillo, Casaleggio e i loro caporali locali).
Come prevedibile, i primi ottenevano di far parte di un movimento con una forza elettorale consistente, ma con una pratica politica totalmente incoerente rispetto alle proprie parole d'ordine principali (democrazia diretta... si, diretta da Grillo e Casaleggio);
i secondi mantenevano la coerenza, ma senza la possibilità di costruire un consenso elettorale significativo.
Ecco, vorrei che una eventuale lista per il Comune e per i Municipi fosse espressione di un progetto davvero nuovo, capace di superare le divisioni precedenti, inclusivo e coerente. Non della delusione (pur del tutto legittima) di chi sta abbandonando il M5S.


Foto scaricata dalla seguente URL: http://cit.h-cdn.co/assets/15/07/980x490/landscape_nrm_1424009772-apertura_genova_flare.jpg

sabato 18 marzo 2017

Una coalizione di cittadini per Genova!

di Fabrizio Tringali


Cinque anni fa, un gruppo di persone, appartenenti a diverse associazioni e movimenti civici, tentò, senza riuscirvi, di dar vita a una lista civica realmente indipendente dal sistema partitico ed orientata alla democrazia partecipativa.
Oggi è possibile realizzare quel che allora fallì ?
E' possibile pensare di costuire, finalmente, una speranza per la nostra città?

Il traguardo delle elezioni è vicino. Qualcuno si è già messo in cammino, altri stanno riflettendo, altri ancora si sono allontanati o hanno ridimensionato il proprio impegno. In questo quadro, nessuno sembra sufficientemente attrezzato per proporre, da solo, una realistica alternativa all'orrendo arco di forze politiche oggi esistente, costituito da chi è direttamente responsabile del declino (come le forze di centrodestra e di centrosinistra) oppure da chi è palesemente inadatto ad opporvisi (come il M5S ormai totalmente degenerato in un partito leaderistico-aziendale).

L'unica speranza è riunire tanti cittadini in una coalizione per Genova. A partire da coloro che sono quotidianamente attivi nella difesa dei beni comuni, dei servizi pubblici, del lavoro.

Penso ad una coalizione di cittadini per Genova, larga e variopinta.

Normalmente, quando si pensa ad un'aggregazione eterogenea, si immagina che i partecipanti facciano un passo indietro, rispetto alle proprie appartenenze, facendo sparire i propri simboli. A mio parere sarebbe molto più opportuno il contrario: fare tutti un passo avanti, mantenendo propri nomi, simboli, parole d'ordine.

Mi piace pensare ad una coalizione in cui ogni gruppo aderente possa manifestarsi apertamente, diffondere materiale, fare proselitismo. Purché lo faccia nel rispetto degli altri gruppi e promuovendo contemporanemente la coalizione stessa.

Una coalizione senza leader nascosti e inarrivabili, senza intrecci coi poteri economici, senza altro obiettivo se non quello di restituire Genova ai suoi legittimi proprietari: i suoi cittadini.

Una coalizione che prenda l'impegno di dire la verità, in particolare su come viene sperperato il denaro pubblico e sulle storture del cosiddetto "Patto di Stabilità Interno" imposto dall'Unione Europea, che costringe a continui tagli e costituisce la principale spinta alla privatizzazione dei servizi pubblici.

Per farcela, sarà più che sufficiente condividere poche regole (da sottoscrivere pubblicamente), e una piattaforma politico-programmatica essenziale (incentrata sulla difesa dei beni/servizi pubblici, la trasparenza, la dissoluzione dei legami fra politica ed affari privati).

In caso di vittoria elettorale: introduzione del bilancio partecipativo e di tutti i possibili strumenti di partecipazione democratica.

In caso di sconfitta: opposizione intransigente sui temi della difesa dei beni/servizi pubblici (come trasporti, acqua, verde cittadino); sostegno "gratuito" (cioè senza barattare alcunché) a tutte le delibere in linea con il programma della coalizione.

In ogni caso: nessuna alleanza con partiti o movimenti dell'attuale sistema, né prima né dopo le elezioni; massimo impegno per la crescita di tutte le forme di cittadinanza attiva e di impegno sociale, perché il nostro obiettivo principale non deve riguardare le elezioni, bensì la rinascita della città attraverso la partecipazione popolare.

Lancio in rete quest'idea, ben sapendo che probabilmente cadrà nel vuoto. Però sono convinto che si tratti di un'idea buona e vincente. La lascio a disposizione di chi vorrà eventualmente accoglierla.

Fabrizio Tringali

Immagine tratta da http://www.acrilico.org/wp-content/arcobaleno02.jpg

martedì 6 dicembre 2016

Dopo le dimissione di Renzi, ecco cosa accadrà

di Fabrizio Tringali


Sarò breve, secondo me accadrà questo: si andrà a votare presto, con leggi elettorali abbastanza simili fra Camera e Senato, perché la Corte Costituzionale correggerà l'Italicum (togliendo il premio di maggioranza o lasciandolo solo per la lista che supera il 40% dei voti).
Pertanto si voterà con leggi elettorali sostanzialmente proporzionali.

Vi sarà una lista "a sinistra del PD", probabilmente capitanata da Cofferati, il quale può attrarre vari settori sindacali (si tenga presente che la CGIL si sta allontanando dal PD e che il leader della Fiom Landini, presto, entrerà nella segreteria nazionale confederale, per puntare a succedere alla Camusso al prossimo congresso)

Vi sarà il PD (o come si chiamerà), che probabilmente sarà sostanzialmente alleato di una lista "centrista" (Alfano), il che significa che la ingloberà al Senato, ma forse non alla Camera, dove lo sbarramento è molto più basso.

Vi sarà il M5S.

Vi sarà una spaccatura a destra, con FI  che andrà da sola, ed una alleanza fra FdI e Lega per massimizzare la capacità di attrarre voti dei primi al sud, della seconda al nord (anche questa alleanza potrebbe tradursi in liste separate alla Camera e lista unica al Senato).

La lista di sinistra potrà sperare in un risultato intorno all 8 - 12%, il PD più alleati al 30 - 35%, percentuale simile al M5S e alle destre.
Ovviamente non vincerà nessuno. Se i numeri lo consentiranno si andrà all'ennesimo governone di larghe intese fra PD, FI e transfughi vari (che non mancano mai quando c'è da entrare in maggioranza e prendere posti di governo).