giovedì 17 aprile 2025

Il MIUR e la sua catechesi

Un contributo di Davide Miccione


https://www.aldousblog.it/single.php?id=234



2 commenti:

  1. Nell'articolo si legge: «e nel peggiore dei casi si denigra ogni approccio che verta sulla conoscenza della disciplina che si insegna (o si dovrebbe insegnare)» Non è così, perché ciò avviene non nel peggiore dei casi ma sistematicamente. Il pensiero pedagogico che domina nei ministeri di quasi tutti i paesi occidentali, a cominciare dagli Stati Uniti, verte proprio sull'idea, evidentemente errata e dannosa, che non ci sia bisogno della conoscenza delle materie disciplinari perché basta «il metodo» (di cui sarebbero depositari i pedagogisti, o la Natura). La conseguenza non può che essere l'ignoranza diffusa. Un primo efficace inquadramento delle vicende che hanno portato a questo esito si trova nel libro di E D Hirsch Jr. dal titolo «Le scuole di cui abbiamo bisogno e perché non le abbiamo.» Un altro libro che affronta le radici di queste idee è «Herbert Spencer on Education», di A.M. Kazamias. Se non ci si rende conto della origine di questa follia, all’interno della storia delle idee, non si potrà nemmeno iniziare a porvi rimedio.

    RispondiElimina
  2. P.S.

    Del resto basta constatare che le prove scritte agli esami finali di abilitazione all’insegnamento vertono al novanta per cento su pedagogia, psicopedagogia, metodologie didattiche e informatica applicata all’insegnamento e per il dieci per cento sulla lingua inglese. Non c’è traccia delle singole materie disciplinari nelle prove scritte.

    L’unica traccia delle singole materie disciplinari si trova nella prova orale, ma è minoritaria e chi la sbaglia non viene comunque respinto appunto perché minoritaria.

    Dunque, la emarginazione delle materie disciplinari non è una deviazione sporadica ma una mostruosità sistematica.

    RispondiElimina