Un'analisi del marxista americano Michael Roberts
https://www.sinistrainrete.info/crisi-mondiale/16558-michael-roberts-il-mondo-fantastico-va-avanti.html
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domenica 29 dicembre 2019
giovedì 15 agosto 2019
La vera emergenza
Un intervento da "Contropiano"
http://contropiano.org/news/politica-news/2019/08/08/la-vera-emergenza-e-lagenda-dautunno-0117899
http://contropiano.org/news/politica-news/2019/08/08/la-vera-emergenza-e-lagenda-dautunno-0117899
mercoledì 4 ottobre 2017
"La fine dell'alchimia"
Consiglio
la lettura di “La fine dell’alchimia”, di Mervyn King, edizioni
ilSaggiatore. L’autore non è “uno dei nostri”. Governatore
della Banca d’Inghilterra dal 2003 al 2013, le ricette che propone
per combattere la stagnazione nella quale si dibattono le nostre
società sono sostanzialmente di tipo liberistico. Le sue analisi
della situazione sono però interessanti. In particolare, nella
quindicina di pagine che dedica ai problemi dell’eurozona,
ribadisce i pilastri dell’interpretazione che di tali problemi ha
dato il mondo degli antieuristi: impedire la svalutazione ha impedito
la correzione delle differenze fra le varie economie, e “per i
paesi meridionali dell’Unione la conseguenza è stata una notevole
perdita di competitività rispetto alla Germania (p.201)”. L’unico
modo per correggere queste distorsioni, “nel quadro di un’unione
monetaria, è una “svalutazione interna” che implica una
prolungata disoccupazione di massa al fine di ridurre salari e prezzi
(p.207)”.
Gli
esiti possibili sono quattro, secondo l’autore: in primo luogo, il
prolungamento indefinito della disoccupazione nei paesi più deboli;
in secondo luogo, la crescita dell’inflazione in Germania per
riequilibrare i livelli di competitività; in terzo luogo, il
consenso a trasferimenti fiscali a tempo indeterminato dai paesi del
nord ai paesi del sud; infine, la dissoluzione dell’eurozona.
A
questa lucida analisi possiamo, da parte nostra, solo aggiungere che
la seconda e la terza soluzione sono politicamente impraticabili per
l’opposizione della Germania, quindi l’unica scelta reale è fra
l’impoverimento continuo dei paesi del sud e la dissoluzione
dell’eurozona.
Tutto
questo è spiegato dall’autore con molta chiarezza e lucidità. Nel
confronto con questo tipico rappresentante dei ceti dirigenti
anglosassoni, risaltano sinistramente il cinismo, la rozzezza e
l’ignoranza dei ceti dirigenti nostrani, da destra a sinistra,
convincendoci una volta di più che spazzare via nella sua interezza
l’attuale ceto politico è condizione necessaria per la salvezza
del paese.
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