giovedì 26 novembre 2015

Siamo mainstream

Dopo Goofynomics e Vocidallestero, segnaliamo anche noi questo intervento, nel quale autorevolissimi economisti elaborano una "consensus narrative" sulla crisi dell'euro, che nella sostanza ricalca le cose che andiamo ripetendo più o meno dal 2011. In sostanza, abbiamo vinto, almeno sul piano intellettuale (non su quello politico). Ovviamente altri hanno avuto una parte molto maggiore della nostra, in questa vittoria. Ma, nel nostro piccolo, abbiamo investito lavoro ed energie in questa battaglia. E ci siamo scontrati con un certo numero di muri di gomma. Il risultato di questo percorso è, per quanto mi riguarda, un radicale pessimismo sulle possibilità di costruzione di un soggetto politico antisistemico. Le aree culturali e politiche antisistemiche sono state quelle più solerti nella costruzione di muri di gomma. Tutto questo impone delle riflessioni.
(M.B.)

4 commenti:

  1. "Le aree culturali e politiche antisistemiche sono state quelle più solerti nella costruzione di muri di gomma".

    Per restare ai soli casi di buona fede:

    temo che l'eccessiva dedizione alla critica di "natura sistemica dello stato presente delle cose" abbia deformato la visione di molti degli appartenenti a quello che chiamate "muro di gomma". A causa di tale "deformazione", può accadere, ed è accaduto, che costoro non vedano, e non hanno visto, con sufficiente prontezza l'arrivo di una perturbazione, inattesa quanto letale per la stabilità dei loro modellini sociali.

    Di conseguenza chi, come voi (ma anche "come noi"), ha adottato un approccio di tipo "euristico", è stato meno colpito dall'eurismo. (Piaciuto il gioco di parole?)

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  2. Chi mi spiega il raffreddamento dei rapporti con Bagnai?

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    1. Non c'è nessun raffreddamento, la stima e la gratitudine per Alberto sono immutate. Piuttosto, da parte mia e di Fabrizio c'è una certa stanchezza generale, dovuta in parte a vicende personali ma soprattutto alla disillusione nei confronti della possibilità di costruzione di una forza politica all'altezza dei tempi. In questi anni abbiamo maturato la convinzione che le attuali aree politico-culturali “antisistemiche” siano totalmente inutili, e anzi piuttosto dannose, rispetto a questo fine, che continuiamo a giudicare essenziale per la difesa della nostra civiltà sociale. E al di fuori di quelle aree ci sembra di scorgere soprattutto una grande confusione. Non ci sembra dunque possibile impostare oggi un discorso politico concreto.

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  3. C'è una sola strada: la conversione. Dall'individualismo "dei diritti" a quello "della responsabilità". Punto.

    Ale

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