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lunedì 29 febbraio 2016

Un contributo alla discussione sui diritti


Riceviamo da Fabio Bentivoglio questo articolo di Walter Moretti, che pubblichiamo volentieri (M.B.)                    





Diritti delle coppie omosessuali: proviamo a “comprendere”



di

Walter Moretti





Se siamo qui a scrivere sulla questione dei diritti delle coppie omosessuali, dopo aver letto e sentito milioni di parole in proposito, è perché ritengo che il dibattito sia a un livello a dir poco avvilente, perché monopolizzato da quelli che Massimo Bontempelli nel suo scritto “Diciamoci la verità” (Koiné, Gennaio/giugno 2001 ed. C.R.T.) ha definito i teorici del “libertarismo arbitraristico”, tipico della sinistra progressista, a fronte del falso moralismo repressivo tipico dei cattolici e della destra.
Prima ancora di dividersi in merito alla questione in oggetto, ritengo di fondamentale importanza cercar di comprendere perché oggi il tema del diritto delle coppie omosessuali di sposarsi e avere figli (queste due possibilità sono strettamente collegate tra di loro, nonostante i tentativi di farli apparire come scindibili, perché se anche il parlamento non dovesse legalizzare l'adozione, tale possibilità dovrà comunque esser concessa per via giudiziaria) sia avvertito come una questione così dirimente, addirittura un discrimine di civiltà, in un’ epoca in cui l’economia e di conseguenza la politica hanno fatto piazza pulita di tutti i diritti sociali acquisiti dal dopoguerra fino all’inizio degli anni ‘80. Non mi occupo professionalmente di filosofia e di storia (che coltivo per mio interesse personale), ma credo che se sapute interrogare, queste discipline siano in grado di darci delle “lezioni” che consentono di meglio decodificare le questioni del nostro tempo. Sono “lezioni” che costano fatica, ma credo che valga la pena riproporle sia pure in termini ultra sintetici.