venerdì 18 settembre 2020

Domenica votiamo per difendere la Costituzione

NO alla diminuzione dei parlamentari. SI al sostegno alla lista per il recesso dai trattati europei


Un partito autenticamente popolare non nasce grazie a un volto noto o a un milionario. Ma dal lavoro lento, duro, quotidiano, di centinaia di persone. Per anni. E passa necessariamente dallo zerovirgola alle elezioni. Perché all'inizio i voti sono pochi. Ma quei voti sono importantissimi. Servono a fortificare quei militanti e a consolidarne l'esperienza. E poi lo zerovirgola crescerà. Riconquistare l'Italia non è una lista estemporanea, ma un partito nato anni fa. Che oggi si presenta alle elezioni in 3 regioni italiane. Ed è fondamentale sostenerne l'esperienza perché è l'unico partito che vuole davvero uscire dall'Unione Europea, senza razzismo o populismo, ma solo perché consapevole che è l'unico modo per poter realizzare la giustizia sociale enunciata nella nostra Costituzione. L'unico voto utile è per loro.

Se vogliamo dare la possibilità a forze fresche, autenticamente popolari, di entrare nella lotta politica, bisogna poi votare NO al referendum confermativo sulla riduzione del numero dei parlamentari. Accettare tale riduzione significa rinforzare il potere dell’attuale casta politica. Se provi disgusto per l'infimo livello medio dei politicanti attuali, se vuoi eliminarli o almeno diminuirne il numero, lasciando spazio a forze alternative, vota NO al referendum

Marino Badiale, Fabrizio Tringali

1 commento:

  1. Sono invece dell'avviso che la riduzione del numero dei parlamentari, non il taglio che è stato attuato ma un riallineamento ai livelli europei (non si può infatti riempire il Parlamento di assenteisti che di fatto non svolgono la loro funzione per puro partito preso) sarebbe dovuta essere un'iniziativa di una sinistra in grado di riallacciare i ponti con l'elettorato, così come il taglio degli stipendi dei parlamentari.
    I parlamentari devono essere meno e devono essere sotto i riflettori, per non imboscarsi il doppio stipendio e devono "rendicontare" il loro operato davanti agli elettori. Queste esigenze sono sentite dai ceti popolari perchè sono giuste. il fatto che la sinistra se le sia fatte soffiare dai 5S è un'altra testimonianza della sua incapacità di sentire gli umori popolari, ossia del suo potenziale elettorato.
    Altra battaglia giusta è quella sulla reintroduzione delle preferenze.
    Il socialismo non ha mai avuto bisogno di caterve di nominati, ha invece bisogno di ricostruire una coscienza di classe, di rimettersi in sintonia con il suo popolo, il che non vuol dire scadere nel "populismo", ma nell'intraprendere con esso una nuova strada, anche quando è lui a indicare la via, se questa appare in linea con i principi e gli ideali.

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