mercoledì 27 agosto 2025

Big Tech e cambiamento climatico

Capitalismo ed ecologia sono due termini in contraddizione


https://antropocene.org/index.php/758-big-tech-e-combustibili-fossili-microsoft-contro-il-pianeta

1 commento:

  1. Con tutto il rispetto verso i dipendenti di Microsoft e di altre imprese più o meno ipertecnologiche (per gli anglomani: "hitech") che si battono contro la distruzione ambientale e contro il sionismo genocida, e con tutto il disprezzo possibile per le ipocritissime bballe pseudoambientalistiche delle rispettive proprietà e dirigenze gestionali, chiedere a padroni (per usare un termine "vetero" che però denota ineccepibilmente il concetto in questione) delle imprese in questione che non vendano ad inquinatori é una pretesa del tutto irrealistica ed inefficace (letteralmente: utopistica); se -per assurdo, ammesso e non concesso- questa richiesta venisse esaudita da qualcuna di queste imprese, semplicemente la danneggerebbe e tenderebbe inevitabilmente a portarla al fallimento nella concorrenza con altre meno "ambientalmente scrupolose".
    Solo la coercizione "istituzionale" di produzioni e consumi inquinanti da parte del potere politico può avere realistici effetti positivi in proposito.
    E questo può accadere in qualche limitata misura in seguito a dure lotte popolari contro l' imprenditoria privata, e nel' integrale misura in cui sarebbe necessario per salvare l' umanità dall' estinzione "prematura e di sua propria mano" (Sebastiano Timpanaro) solo alla ineludibile conditio sine qua non della abrogazìone della proprietà privata dei mezzi di produzione e della pianificazione centralizzata (che non vuol necessariamente dire autoritaria o antidemocratica!) di produzioni e consumi.
    Sempre dai rapporti di forza nella lotta di classe (per usare un altro termine "vetero" ma efficacissimo, insuperato nel connotare il concetto significato) e non certo dalla pretesa "buona volontà" dei padroni dipende la possibilità di boicottare il terrorismo e il genocidio sionisti.
    Grazie per l' attenzione.

    Giulio Bonali

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