tag:blogger.com,1999:blog-4954241161951799006.post7131332989111731571..comments2022-12-02T08:12:29.385+01:00Comments on Badiale & Tringali: Una vecchia letteraFabrizio Tringalihttp://www.blogger.com/profile/15961508092018430851noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-4954241161951799006.post-67947505309747522132015-03-26T09:29:36.353+01:002015-03-26T09:29:36.353+01:00Bell'articolo ,ma com'è possibile oggi rom...Bell'articolo ,ma com'è possibile oggi rompere l'arco della casta politica , quando anche in parlamento non esiste un 'opposizione ed i grillini sono parte ormai integrante dello stesso sistema fondato sulla carriera e sul tornarconto personale ? penso che soltanto un ulteriore ed ormai certo aggravamento delle condizioni socio economiche italiane darà l'innesco ad una risposta ; si, dobbiamo patire la fame , la lunga catena di suicidi nelle regioni più industrializzate del Nord deve continuare . le scuole devono cadere a pezzi, gli insegnanti doveno essere obbligati a lavorare anche d'estate, gli ospedali devono respingere i malati per mancanza di posti, i dipendenti pubblici devono essere completamente precarizzati e a quel punto forse 700000 insegnanti si sveglieranno dal torpore trentennale, gli infermieri ed i medici oberati di lavoro schianteranno e si chiedereanno il perchè , gli impiegati pubblici in preda all'ansia del precariato apriranno gli occhi, ma comunque sarà troppo tardi dato che gli operai saranno ormai scomparsi, consumati dalle estreme copndizioni di vita a cui sono stati sottoposti dopo le riforme strutturali e con loro saranno scomparse anche le industrie italiane alla base dello sviluppo del nostro paese, sarà un giorno memorabile, l'ultimo sorriso di una nazione prima di morire, ma che gran soddisfazione!Tiberiobagnarolhttps://www.blogger.com/profile/12522496757006555340noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4954241161951799006.post-28000451147939143322015-03-26T09:28:47.939+01:002015-03-26T09:28:47.939+01:00Per prima cosa voglio dire che condivido quello ch...Per prima cosa voglio dire che condivido quello che c’è scritto in questa lettera. Quasi tutto a dire il vero. <br />Qualche tempo fa avete pubblicato un articolo di Augusto Graziani, scritto nel 1985. Illuminante. Ora, io conosco abbastanza bene Graziani, conosco il suo pensiero. Ha anche scritto una storia dell’economia italiana dal dopoguerra alla fine degli anni ’90 (LO SVILUPPO DELL'ECONOMIA ITALIANA. DALLA RICOSTRUZIONE ALLA MONETA EUROPEA.) <br />Quell’articolo, in poche parole, riassumeva alcuni concetti fondamentali che rappresentato esattamente la struttura economica italiana. È noto che se i profitti non sono reinvestiti il circuito economico non si può chiudere a meno di non aumentare il debito (pubblico e privato) oppure esportare più di quanto non si importi. È algebra, addizioni e sottrazioni. Il meccanismo scelto fu quello di far indebitare lo Stato, come si è visto, sfruttando il divorzio tra Banca d’Italia e Tesoro e il conseguente aumento di tassi. Perché “sfruttando”? Perché la buona parte dei titoli di stato furono acquistati proprio da questi piccoli-medi imprenditori. La piccola e media impresa italiana. Quanta retorica! Rappresentazioni completamente false! <br />In questo “Bel Paese” i profitti si fanno anche con l’estorsione. Se invento una “grande opera”, che sia utile o no non importa, assolvo a due funzioni: la prima “keynesiana” (keynesismo criminale lo chiama De Cecco), descritta sopra; l’altra è che costringo i “consumatori” a comprare tramite le tasse i chilometri di TAV della Val di Susa a prezzo raddoppiato rispetto a quello “di mercato”.<br />Oggi che è emerso un personaggio come Incalza, uno di quelli dietro le quinte, uno di quelli che conta davvero, non un buffone di corte, non uno di quelli che frequentano i nostri talk show. Il potere vero, la vera cricca. Il comitato d’affari, per dirla col barbuto di Treviri. <br />Questa, secondo me, è la nostra particolarità nel panorama capitalistico internazionale. Delle grandi aziende oramai rimane solo ENI e Enel. Dopo Fiat, anche Pirelli e tantissime altre stanno passando nel campo del sistema multinazionale globale. Francescohttps://www.blogger.com/profile/16828893061670601635noreply@blogger.com