sabato 29 giugno 2019

La punta di un iceberg?

Il caso dei bambini illecitamente sottratti alle famiglie è probabilmente la punta di un iceberg. Si legga questa intervista a Francesco Morcavallo, ex-giudice del tribunale dei minori di Bologna

http://www.corrieredicalabria.com/articolo.php?id=387&fbclid=IwAR2gdsSs7ag8lKL9vdczCjWoxMZLgQ2W2Rf_4uZugmJzkaXyuDX4dsIg6Ec

mercoledì 26 giugno 2019

Ovviamente

Saranno i poveri a pagare il prezzo più alto per gli sconvolgimenti climatici

https://www.huffingtonpost.it/entry/il-mondo-rischia-un-apartheid-climatico_it_5d1223d3e4b0aa375f539667


PS Ovviamente, le Olimpiadi sono un disastro e un disgustoso spreco di denaro. Lo scrivo giusto perché i nostri 23 lettori non abbiano dubbi su quello che pensiamo (MB)

sabato 22 giugno 2019

Il collasso


A giudicare dai testi che vi segnalo più sotto, in Francia sembra abbastanza vivo (almeno, più che in Italia), il dibattito sul prossimo collasso dell’attuale civiltà, dovuto alla radicale distruzione, da essa stessa generata, delle proprie condizioni di esistenza naturali. Detta alla buona, il capitalismo distrugge l’attuale organizzazione del mondo naturale, e in questo modo si autodistrugge, ma non c’è nessun proletariato rivoluzionario a salvare umanità e civiltà. Gli autori dei testi sotto indicati prendono atto che questa è la situazione, ne descrivono la probabile evoluzione futura, e provano a suggerire quali potrebbero essere le scelte da fare. Non per evitare il crollo, che essi danno appunto per inevitabile, ma per cercare di gestirlo nella maniera meno drammatica e ingiusta possibile. Le idee sono quelle prevedibili: svolta ecologica dell’economia, riduzione delle disuguaglianze per distribuire in maniera equa gli inevitabili sacrifici e renderli così eticamente accettabili, riconquista della democrazia per abolire la presa delle oligarchie finanziarie e industriali sullo Stato. Personalmente, ritengo probabile che non si riuscirà a compiere nemmeno questi passi, almeno non in tempo perché risultino efficaci. Se sarà crollo, è probabile che esso porterà non ad una più vera democrazia, ma ad una forma, difficile da prevedere nei dettagli, di Stato autoritario, in quanto unica struttura capace di garantire un minimo di ordine e coesione sociale. È anche probabile che il crollo sfocerà in una organizzazione sociale che non sarà più possibile definire “capitalistica”: nel senso che esisterà ancora il capitale, inteso come denaro che si autovalorizza, ma i fondamenti della produzione saranno organizzati su altre basi e non si potrà più parlare di “modo capitalistico di produzione”. Un po’, per capirci, come nel mondo antico, nel quale esistevano il capitale commerciale e il capitale produttivo di interesse, ma non il “modo capitalistico di produzione”, perché la produzione era organizzata in altre forme. Se andrà così, avremo una ulteriore conseguenza, cioè l’uscita del pensiero di Marx dall'attualità. Infatti, Marx è il pensatore insuperato della società capitalistica: se davvero il crollo dell’attuale organizzazione sociale sfocerà in una società non più capitalistica, Marx diventerà quello che finora non è mai stato, un classico del pensiero non più direttamente utilizzabile per l’analisi della società data. Per chi si è formato sui suoi testi, come l’autore di queste righe, è un po’ malinconico pensare che il superamento del capitalismo avverrà non grazie alla rivoluzione comunista, ma come effetto di un crollo distruttivo della civiltà. Ma queste in fondo sono preoccupazioni da topo (marxista) di biblioteca. Le generazioni future avranno ben altri problemi da gestire (M.B.)

I libri cui mi riferisco sono i seguenti

P.Servigne, R.Stevens Comment tout peut s’effronder
(Seuil 2015)


E.M.Conway, N.Oreskes L’effondrement de la civilization occidentale
(Les Liens qui Libérent 2014)


J.M.Gancille Ne plus se mentir
(éditions Rue de l’échiquier 2019)


Il libro di Conway-Oreskes citato è una traduzione dall'inglese. Ne esiste anche una traduzione italiana: Il crollo della civiltà occidentale, edizioni PianoB



domenica 16 giugno 2019

Intellettuali di sinistra

Ci vuole un certo stomaco, ma vale la pena di leggere questa intervista a Natalia Aspesi per rendersi conto della totale, irredimibile bancarotta intellettuale di quella che un tempo fu l'intellighentzia di sinistra. Non capiscono più nulla, letteralmente. E fantasticano di stragi, per non doverlo ammettere.

https://www.huffingtonpost.it/entry/comprate-oro-prima-che-venga-giu-tutto_it_5d0619f3e4b0304a1211003f?ybb&utm_hp_ref=it-homepage

sabato 15 giugno 2019

Un'apocalisse civile

Mentre popolo e intellettuali di sinistra sbraitano contro il fascismo, esponenti del pd intrallazzano per condizionare le nomine dei magistrati. Se c'è un pericolo di involuzione autoritaria in Italia, esso sta nelle riforme costituzionali tentate da Renzi e negli intrallazzi con la magistratura dei renziani. E allora il continuo gridare al "pericolo fascista" si svela finalmente nella sua verità: un'arma di distrazione per coprire i veri nemici della democrazia.
Fra tutto quello che ho visto pubblicato sul tema, mi sembra che solo questo intervento di Andrea Zhok colga la gravità di quanto si sta disvelando:



https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/15217-andrea-zhok-frammenti-di-un-apocalisse-civile.html



Addendum domenica 16-6. Un altro intervento che mi pare colga la gravità dei fatti:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/06/15/csm-e-surreale-che-i-protagonisti-non-riconoscano-la-gravita-degli-eventi/5258025/

giovedì 6 giugno 2019

Lottare contro il cambiamento climatico e contro le disuguaglianze

Una bella intervista a Naomi Klein, che mi sembra imposti correttamente il nesso fra lotta per l'eguaglianza e lotta per la difesa dell'ambiente. Si tratta in ogni caso di lottare contro il carattere compiutamente distruttivo del capitalismo contemporaneo. Mi ha sorpreso vedere come, nel piccolo ambiente "antisistemico", non tutti colgano questo nesso, e sfruttino i dubbi che lecitamente si possono avere sulla figura mediatica di Greta per sottovalutare i problemi che essa indica (MB)