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domenica 20 marzo 2016

Poco da aggiungere

E' tutto ormai così chiaro, così evidente, così apertamente detto, che viene davvero voglia di lasciar perdere e dedicarsi ad altro. Michele Salvati sul Corriere della Sera spiega che, nella realtà attuale di euro e UE, non è possibile rilanciare la domanda interna (cosa che almeno gli USA tentano di fare) "per i  vincoli che il suo nucleo, la zona euro, si è autoimposto". Non credo che i lettori di questo blog abbiano bisogno di ulteriori delucidazioni per capire il senso di quello che dice Salvati. Ma sono interessanti le conclusioni: per uscire dalla crisi attuale, dati i vincoli di cui sopra, occorre in sostanza tenere bassi i salari ("nell'impossibilità di una svalutazione vera" è inevitabile "una svalutazione interna, cioè una dinamica salariale più bassa") e sottrarre agli italiani la ricchezza privata (pudicamente Salvati parla di "interventi di finanza straordinaria"). Ci sarebbe certo molto da dire sull'olimpica serenità con la quale un intellettuale di sinistra prospetta un massiccio impoverimento del popolo del suo paese. Ma questo non conta, e articoli come questi sono i benvenuti e dovrebbero essere ampiamente pubblicizzati da tutti coloro che si oppongono a euro/UE: sarebbe davvero un bel passo in avanti se diventasse chiaro alla maggioranza degli italiani che tenersi euro/UE significa inevitabilmente ridurre i salari ed espropriare i risparmi.

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