Pubblichiamo un intervento di Fabio Bentivoglio e Michele Maggino sulla scuola. E' apparso sulla rivista Indipendenza e su Megachip.
(M.B.)
Una
Cassandra dal passato
(con
due domande agli insegnanti di oggi e una morale finale)
Martedì
9 marzo 1999. Sono in riunione: oggi c'è il Collegio dei Docenti.
Ieri è stato pubblicato il D.P.R. n. 275 (il regolamento
sull'autonomia scolastica). L'insieme delle riforme fatte approvare
da Berlinguer e Bassanini sull'autonomia scolastica hanno suscitato
un grande fermento nel mondo scolastico: si respira aria nuova, di
rinnovamento, di vera riforma “all’altezza dei tempi” ecc...
Ma,
eccomi qua: mi chiamano Cassandra e sono qui per avvertire i miei
colleghi, profetizzando sicure (per me) catastrofi per la scuola
pubblica statale italiana: competitività, linguaggi aziendali,
addestramento alla flessibilità, test, subalternità ai comandi
della tecnica e ai locali poteri territoriali, profilo professionale
docente analogo a quello dell’animatore sociale ecc… . Cerco di
convincerli che lo
spettacolo delle scuole che si fanno concorrenza a colpi di spot è
[sarà]
umiliante
e faccio notare che l’autonomia “ha
messo in moto nelle scuole una sorta di accattonaggio di massa, cui
troppi insegnanti partecipano con colpevole superficialità”.
Subisco quasi un linciaggio.
Flash
dal futuro.
Ottobre
2015: Le due domande cruciali, nel 2015, sono le seguenti.
Prima
domanda: La “Buona
scuola di Renzi” è una “novità” o, al contrario, è l’approdo
coerente di questa storia?
Seconda
domanda: Opporsi alla
cosiddetta “Buona scuola” significa contrastare gli specifici
provvedimenti di tale “riforma” o, anche, contrastare, nelle
scuole, la logica aziendalistica che si è radicata nella prassi
scolastica ben prima dell’attuale riforma? Ad esempio: partecipare
all’accattonaggio di massa per reperire fondi (da parte di docenti,
famiglie e studenti) o legittimare la prassi dei cosiddetti
“contributi volontari”, è o non è votare contro la Costituzione
e a favore della “Buona scuola”?
Proviamo
a metterla sul semiserio e torniamo al 1999!!
Resisto
al linciaggio morale e insisto:
-
Vedrete, entreranno le imprese nella gestione della scuola!
-
Buuhh, nessuno ti può credere, dici solo un mucchio di sciocchezze….
Link
dal futuro:
Non
demordo.
-
Vedrete, il dettato
costituzionale (La
Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce
scuole statali per tutti gli ordini e gradi)
sarà sostituito dal dettato
del marketing della grande distribuzione.
-
Stai delirando, taci, non ti rendi conto delle follie che ci stai
dicendo?!
Link
dal futuro:
-
Lo so, lo vedo: di questo passo gli insegnanti saranno valutati e
scelti dagli studenti!
-
Ma smettila. Stupidaggini allo stato puro! Parole in libertà!!
Link
dal futuro:
http://www.lastampa.it/2013/01/31/cultura/scuola/verona-nasce-la-scuola-del-domani-gli-insegnanti-li-scelgono-i-bambini-nEEkeU2rDJgD7sfOzRGOfL/pagina.html
Sono
implacabile, nonostante l'evidente enorme contrarietà dell'uditorio
dei miei colleghi; devo insistere, devo avvertirli di ciò verso cui
stiamo andando incontro.
-
Io vi dico che continuando su questa linea gli insegnanti si
trasformeranno in gestori passivi delle procedure imposte dalla
tecnica.
-
Fatelo tacere: questo è un delirio da fantascienza!!
Link
dal futuro:
Ormai
nessuno mi ferma.
-
Le scuole saranno considerate come aziende, le riforme saranno
dettate dal mondo degli industriali.
-
Vai via! Il tuo è solo estremismo distruttivo!!
Link
dal futuro:
Nessuno
mi ascolta, ovviamente; se no, non mi chiamerebbero Cassandra.
Sempre
dal futuro segnaliamo:
Per
sorridere un po' si veda:
-
Ne sono convinto. Abbiamo iniziato un processo inarrestabile di
privatizzazione. Ma vedrete, non disperate: ci sarà ancora qualcuno
non all’altezza
dei tempi.
Ma non qui in Italia, ma in Finlandia, sì, in Finlandia di cui oggi
nessuno parla; lì la scuola sarà rigorosamente statale e per
diventare insegnanti bisognerà studiare tanti anni, senza selezioni
con i test. Pazzesco vero!?!
Link
dal futuro:
Un
ricco archivio di un'altra Cassandra, a memoria futura:
Morale
della favola:
le battaglie si possono vincere se si individuano i fronti strategici
su cui combatterle.
Michele
Maggino
Fabio
Bentivoglio
Mi colpisce che la deriva medicalizzante imboccata prepotentemente con la legge 170 del 2010 sia un argomento di secondo piano (o assente del tutto) nel dibattito sulla scuola. La scuola non dovrebbe servire solo da ascensore sociale per i più bravi delle classi subalterne (che così possono arrampicarsi dove non speravano per nascita). Dovrebbe "ridistribuire" la conoscenza, il sapere, per provare ad essere tutti meno sudditi...
RispondiEliminaQuando andavo a scuola erano di moda gli "svantaggi socio-culturali". Ora sono scomparsi, e al loro posto ai bambini in difficoltà scolastica si fa una diagnosi di DSA. Vi sembra un miglioramento?
Qualcuno ha qualche idea?